Casi Concreti

Alcuni casi concreti

Alberto 5 anni e mezzo

La mamma ha richiesto un urgente intervento in previsione dell’ingresso alla scuola primaria. Il bambino impugnava in maniera altamente disfunzionale lo strumento e non controllava il gesto. Non utilizzava la mano predominante che si è rivelata essere la destra, stabilito questo il lavoro è proceduto nella direzione di una adeguata impostazione della prensione e in esercizi mirati allo scopo di affinare l’abilità grafomotoria, abbiamo concluso abbiamo concluso durante l’estate.
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Valentina 6 anni

La bimba era penalizzata da una prensione decisamente immatura, da una certa frettolosità esecutiva e da diverse fragilità nei pre-requisiti. L’analisi del tratto rivelava una difficoltà già manifesta nelle produzioni prescolari: i campioni esaminati appartenenti alla scuola dell’infanzia non ne erano esenti. La grafia, già a inizio I, presentava di conseguenza una marcata disomogeneità pressoria, la presenza di gesti slanciati e talvolta un’incapacità di organizzazione dello spazio-foglio con netta variabilità nell’inclinazione degli assi e nella tenuta del rigo. A fine rieducazione tutte le difficoltà sono state superate con grande soddisfazione della bimba.
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Enrico 9 anni

Enrico, ha iniziato il percorso di rieducazione della scrittura al termine della classe IV, scuole primarie, grazie all’attenzione e alla volontà dei genitori. Al termine del percorso la sua scrittura è migliorata come anche il suo rendimento scolastico.
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Melissa 9 anni

Melissa aveva una scrittura priva di velocità e quindi incapace di seguire adeguatamente non solo il pensiero, ma anche il ritmo della classe. In questo caso concorreva anche un’impugnatura decisamente disfunzionale. Grazie al percorso di rieducazione della scrittura Melissa ha raddoppiato la velocità esecutiva. Il lavoro non si è concentrato sulla forma, come più spesso accade, ma sul movimento.
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Mirco 10 anni

Un bambino estremamente intelligente e curioso, penalizzato dalla costante preoccupazione di “scrivere male”, una tensione e un senso di impotenza e poi di rifiuto. Con tenacia ha seguito il percorso di rieducazione, cambiando impugnatura, eliminando le aspettative negative, diventando padrone dei suoi miglioramenti e consapevole dei suoi momenti di stallo e di regressione, conquistando il “piacere di scrivere”.
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Mirko 11 anni

La scrittura era ormai di difficile comprensione, mancava di respiro all’interno delle parole vergate in corsivo. In qualche modo sembrava che l’espansione e la progressione della sua scrittura fossero decisamente contratte. Era venuta a mancare la funzione comunicativa del codice scritto, le singole lettere risultavano in buona percentuale incomprensibili perchè troppo lontane dal modello.
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Edoardo 12 anni

Il ragazzo ha intrapreso per sua stessa iniziativa il percorso. Pur frequentando solo la II Classe si dimostrava molto maturo e consapevole, deciso a superare questa difficoltà. Nell’arco del periodo in cui l’ho affiancato si è appropriato sia di uno stampato chiaro e organizzato, che di un corsivo particolarmente fluido.
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Mattia 16 anni

II “superiore”: diagnosticato disgrafico a 11 anni in I “media” con una forte rigidità muscolare e una scarsa abilità fino-motoria Mattia lamentava sin dalla II “elementare” dolore al polso (postura e impugnatura erano disfunzionali). Con fatica, rallentando, riusciva a migliorare la grafia a scapito però della consistente perdita di concentrazione sui contenuti. L’obiettivo condiviso risiedeva nell’acquisizione di un corsivo funzionale e veloce, con sua somma soddisfazione grazie all’impegno e alla costanza è riuscito ad ottenere quanto auspicato.
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